La Metformina può ridurre la mortalità nei pazienti con diabete e ad alto rischio di malattia cardiovascolare
In una analisi post hoc dello studio SAVOR-TIMI 53 riguardante pazienti con diabete mellito e ad alto rischio cardiovascolare, i pazienti che assumevano Metformina presentavano tassi di mortalità più bassi rispetto a quelli che non assumevano questo farmaco.
Tuttavia, l'uso di Metformina non ha influenzato in modo significativo l'endpoint primario di morte cardiovascolare, infarto miocardico o ictus ischemico, ed è risultato più efficace nei pazienti senza precedente insufficienza cardiaca.
Lo studio SAVOR-TIMI 53 aveva mostrato che l'inibitore della dipeptidil peptidasi IV ( DPP-IV ) Saxagliptin ( Onglyza ) non differiva dal placebo nella morte per cause cardiovascolari, infarto miocardico o ictus ischemico.
Nella analisi post hoc dello studio SAVOR-TIMI 53, sono stati analizzati 12.156 pazienti della coorte ( 13% con precedente scompenso cardiaco, 11% con malattia renale cronica moderata o grave ) il cui stato di impiego della Metformina era noto; il 74% aveva fatto uso di Metformina.
E' stato scoperto che i gruppi Metformina e no-Metformina non differivano nella morte cardiovascolare / infarto miocardico / ictus ischemico ( hazard ratio, HR = 0.92; IC 95%, 0.76-1.11 ), ma il gruppo Metformina presentava un rischio inferiore di mortalità per qualsiasi causa ( HR = 0.75; IC 95%, 0.59-0.95 ).
Non sono state osservate interazioni tra Saxagliptin e il braccio trattato con placebo e l'esposizione alla Metformina per mortalità per tutte le cause o morte cardiovascolare / infarto miocardico / ictus ischemico.
L'uso della Metformina non è risultato collegato alla riduzione del rischio di mortalità per qualsiasi causa nei pazienti con precedente scompenso cardiaco, ma lo era in pazienti senza un precedente stato di scompenso ( P per interazione = 0.001 ), mentre non vi era eterogeneità per lo stato di malattia renale cronica ( P per interazione = 0.141 ).
Questi risultati sottolineano la necessità di uno studio randomizzato adeguatamente potenziato in questi pazienti ad alto rischio. ( Xagena2019 )
Fonte: Circulation, 2019
Endo2019 Cardio2019 Farma2019
Indietro
Altri articoli
Pazienti con nefropatia cronica e diabete mellito di tipo 2: Finerenone riduce il rischio cardiovascolare
Il Finerenone ( Kerendia ), un nuovo antagonista recettoriali per mineralcorticoidi ( MRA ) selettivo, ha mostrato un effetto...
Tirzepatide versus Insulina glargine nel diabete mellito di tipo 2 e aumento del rischio cardiovascolare: studio SURPASS-4
Sono state valutate l'efficacia e la sicurezza, con particolare attenzione alla sicurezza cardiovascolare, del nuovo doppio agonista del recettore GIP...
Rischio cardiovascolare con Rosiglitazone, un farmaco per il diabete
Il Rosiglitazone ( Avandia ) è stato collegato a un aumentato rischio cardiovascolare, in particolare per gli eventi di insufficienza...
Effetti di Linagliptin sull'insufficienza cardiaca ed esiti correlati in individui con diabete mellito di tipo 2 ad alto rischio cardiovascolare e renale nello studio CARMELINA
Gli individui con diabete mellito di tipo 2 sono ad aumentato rischio di insufficienza cardiaca, in particolare quelli con coesistente...
Effetto di Linagliptin versus placebo sui principali eventi cardiovascolari negli adulti con diabete di tipo 2 e ad alto rischio cardiovascolare e renale: studio CARMELINA
Il diabete di tipo 2 è associato a un aumentato rischio cardiovascolare. Studi precedenti hanno dimostrato la sicurezza cardiovascolare di...
Relazione prognostica tra gravità del diabete mellito con o senza malattia renale cronica e rischio cardiovascolare dopo intervento coronarico percutaneo
La presenza di diabete mellito o malattia renale cronica è associata a una prognosi peggiore dopo intervento coronarico percutaneo (...
L'Insulina basale, le sulfoniluree aumentano il rischio cardiovascolare nel diabete di tipo 2
Uno studio real-world ha mostrato che l'uso di Insulina basale o delle sulfoniluree come trattamento di seconda linea negli adulti...
Fattori di rischio per la presenza e la progressione della neuropatia autonomica cardiovascolare nel diabete di tipo 2
È stato esaminato il decorso della neuropatia autonomica cardiovascolare ( CAN ) e dei relativi fattori di rischio cardiometabolico nei...
Esiti cardiovascolari in base a albumina urinaria e malattia renale nei pazienti con diabete di tipo 2 ad alto rischio cardiovascolare: studio SAVOR-TIMI 53
Un livello elevato del rapporto albumina urinaria / creatinina ( UACR ) è un marker di disfunzione renale e predittore...